Tomaso Aguzzi è Sales Director di Arval BNP Paribas, leader globale nella fornitura e gestione dei veicoli delle flotte aziendali, un canale al centro dei cambiamenti epocali che stanno attraversando l’Automotive e che richiedono un impegno continuo e un’attenzione particolare. Per questo, lo ringraziamo per la sua disponibilità nel dedicarci il tempo di questa intervista.
Tomaso, la tua carriera professionale nasce all’interno di un’azienda come Unilever, da sempre punto di riferimento del marketing globale. Che significato ha avuto questa esperienza formativa una volta entrato in un altro contesto competitivo come il noleggio dei veicoli?
L’esperienza in Unilever, un’azienda attiva nel largo consumo, mi ha aiutato ad avere maggiore sensibilità verso i reali bisogni del cliente. Quando ho iniziato a lavorare in Arval, una società di servizi, ho potuto trasferire l’approccio imparato in Unilever, mettendo al primo posto l’attenzione verso coloro che usufruiscono dei nostri servizi. Questo va dall’ideazione di un prodotto, che deve essere costruito intorno alle effettive necessità del cliente, al servizio che quotidianamente eroghiamo a tutti coloro che guidano un veicolo Arval.
Se volessimo trasferire ai nostri studenti il significato delle tue esperienze professionali, quali insegnamenti ti senti di condividere?
Al primo posto, metto sicuramente la curiosità. Conoscere i dettagli di un prodotto o di un servizio, conoscere il mercato in cui si opera, ma anche le caratteristiche dei nostri interlocutori, ci permette di muoverci al meglio e di saper prendere la decisione più adatta in ogni circostanza.
È poi importante la determinazione nell’esecuzione di un progetto e la trasversalità. Soprattutto in una azienda strutturata, è fondamentale saper collaborare con tanti e diversi reparti, perché solo lavorando in armonia con le diverse strutture aziendali, che sia nella creazione di un nuovo progetto o nell’esecuzione di quelli già attivi, si possono raggiungere risultati ottimali.
Infine, ma certo non meno importante, deve esserci la passione per il proprio lavoro.
Come dicevamo il noleggio sta vivendo un forte cambiamento. Quali sono i principali fattori che hanno determinato una diversa strategia e un ampliamento dell’offerta?
Nell’ultimo anno, abbiamo notato una decisa accelerazione di alcune tendenze, anche dovuta all’emergenza sanitaria che ha cambiato le abitudini di vita e di lavoro delle persone. Oggi, le persone cercano forme di trasporto sicure, sostenibili e convenienti e ancora di più l’auto non è più l’unica soluzione presa in considerazione, sebbene ancora oggi sia il mezzo preferito dagli italiani visto che, in base a una recente ricerca realizzata da Arval Mobility Observatory con Doxa, il nostro osservatorio sulla mobilità, il 63% degli italiani la usa almeno una volta a settimana.
Quello che è cambiato è che oggi l’auto rappresenta una delle tante opzioni a disposizione. La sostenibilità e la flessibilità sono i due principali fattori che guidano le scelte delle persone. Per questo, anche l’offerta di mobilità deve adattarsi alle nuove esigenze e diventare sempre più variegata. Negli ultimi anni, come Arval, abbiamo lavorato proprio su questo e, oggi, siamo in grado di offrire servizi di noleggio da 1 a 60 mesi e soluzioni di mobilità diverse dal possesso esclusivo dell’auto, come il corporate car sharing, o addirittura diverse dall’auto stessa, come il noleggio di e-bike.
Qual è il tuo giudizio sull’ultima frontiera in tema di nuova mobilità, ci riferiamo al Mobility as a Service?
La Mobility as a Service sarà uno dei punti di arrivo della trasformazione della mobilità. La ricerca di Arval Mobility Observatory, anche in questo caso, ci mostra uno spaccato che spiega in maniera chiara l’opinione degli italiani su questo tema. Infatti, 8 intervistati su 10 ritengono che l’offerta combinata di differenti opzioni contribuisca a una mobilità più ecologica e l’82% auspica la diffusione di soluzioni che permettano la gestione integrata delle diverse possibilità di mobilità proprio secondo un approccio MaaS (Mobility as a Service).
Sono convinto che il futuro della mobilità sarà incentrato proprio su questo tema, ma perché si riesca a creare un ecosistema che funzioni davvero, è necessario l’impegno di tutti gli attori coinvolti, sia pubblici e sia privati e, soprattutto, una fattiva collaborazione delle due realtà. Solo così si potranno mettere le persone nella condizione di poter costruire il proprio percorso ideale per ogni spostamento, perché possano andare da un punto A a un punto B nel modo più semplice, conveniente, sostenibile e sicuro possibile.
Si parla molto di responsabilità sociale nel rispettare l’Ambiente. In che modo Arval si sta impegnando per una mobilità eco sostenibile?
In linea con i principi di Corporate Social Responsibility del Gruppo BNP Paribas, di cui Arval fa parte, operare con l’ambizione di avere un impatto positivo sulla società è una delle linee guida fondamentali che guidano il nostro modo di stare sul mercato. Sul tema della sostenibilità ambientale, stiamo portando avanti diverse iniziative per incentivare il ricorso a veicoli ad alimentazione alternativa a quella termica.
In primo luogo, lo facciamo con la nostra attività di consulenza strategica, che mira a fornire un supporto a quelle realtà che vogliono intraprendere dei percorsi di transizione energetica perché possano prendere decisioni consapevoli. Il nostro scopo è quello di consigliare l’alimentazione più adatta a ogni driver, in base all’uso che viene fatto dell’auto (media di chilometri, tipo di strade percorse, disponibilità di infrastrutture di ricarica) e agli obiettivi di sostenibilità che si vogliono raggiungere, sempre con un occhio di riguardo al tema del Total Cost of Ownership.
Inoltre, stiamo lavorando per ampliare la nostra offerta di servizi legati alla gestione della mobilità elettrica, ad esempio sottoscrivendo nuove partnership con primari provider di energia sul mercato per mettere a disposizione dei nostri clienti anche l’infrastruttura o i servizi correlati più adatti per ogni necessità. Ma non solo, perché abbiamo anche voluto coinvolgere tutto l’ecosistema Arval, in particolare il nostro Network di Riparatori sul territorio, per il quale è stata lanciata un’iniziativa che inventiva l’installazione di infrastrutture di ricarica presso i centri riparativi. Il piano strategico Arval Beyond, presentato lo scorso anno, prevede obiettivi ambiziosi per l’azienda: entro il 2025, infatti, Arval prevede di arrivare a contare nei 30 Paesi in cui è presente, 500.000 veicoli elettrificati (ibridi o elettrici) pari al 25% della sua flotta globale.
Ringraziando ancora al Direttore di Arval, Tomaso Aguzzi, per l’intervista teniamo a sottolineare come il tema del noleggio e il suo ruolo decisivo per una Flotta efficiente ed eco sostenibile troverà sempre maggiore spazio, già nella prossima edizione del Master.
Scrivi un commento