Oggi abbiamo l’onore di intervistare il Dott. Francesco Maldarizzi, l’unico imprenditore del Mezzogiorno ad aver ricevuto l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro per il settore della moderna distribuzione automotive.
Cav. Lav. Maldarizzi lei oggi è a capo della Maldarizzi Automotive Spa, leader nel Sud Italia e riferimento di importanti marchi come FCA, Fiat Professional, Mercedes, V e Vans, BMW, Mini, Lamborghini. Come è nato il suo spirito imprenditoriale?
Quando nel 1979 ho aperto la mia prima concessionaria a Bari, provenivo da una famiglia di imprenditori, ma nessuno era mai entrato nell’automotive prima di me.
Sicuramente a quell’epoca e negli anni successivi, abbiamo assistito a una crescita costante del mercato in parallelo allo sviluppo della Regione.
Dalle sue parole si percepisce l’orgoglio e la capacità imprenditoriale di accettare le sfide.
La sfida, il rischio d’impresa, la capacità di valutare gli investimenti sono parte del DNA dell’imprenditore.
Fare impresa nel Mezzogiorno significa, come tutti sappiamo, affrontare difficoltà maggiori, non fosse altro per il contesto nel quale lavoriamo, caratterizzato da un’economia più povera e da infrastrutture più carenti. Queste caratteristiche a volte determinano una competizione che si basa sul mero prezzo, piuttosto che sull’organizzazione o su fattori qualitativi.
Eppure, la mia storia insegna che se all’iniziale attitudine imprenditoriale si unisce la determinazione nel raggiungere gli obiettivi, la volontà di migliorarsi continuamente, l’attenzione alle aree geografiche più ricche e innovative, sia del nostro Paese che oltre confine, la volontà di selezionare e formare i propri collaboratori, allora le sfide per quanto dure, possono anche dare soddisfazioni.
E il mercato automotive, in così forte trasformazione, impone nuovi confronti ogni giorno.
Proprio così.
Sicuramente le nuove tecnologie, in costante sviluppo sulle auto, il nuovo rapporto con il consumatore che ogni giorno si spinge sempre più verso la Lead Generation e l’online, la fortissima crescita nelle aree di postvendita della diagnostica eseguita ormai solo ed esclusivamente da super avanzate apparecchiature, tutti questi fattori impongono una preparazione scolastica di alto livello.
Tutto ciò dovrebbe motivare i giovani a intraprendere questo percorso professionale. Abbiamo bisogno di nuove leve, di ragazzi preparati e desiderosi di affermarsi in questo settore modernissimo.
Tra pochissimi anni le nostre aziende, sia come struttura immobiliare, che come risorse umane, saranno completamente mutate e il marketing, nel senso più ampio della parola, avrà un ruolo centrale con il BDC e CRM. Inoltre, è e sarà indispensabile un’attenzione maniacale ai servizi. Di conseguenza l’approccio con il cliente richiederà un modello consulenziale volto a fornire soluzioni diverse in ragione di una concezione di mobilità più ampia.
I giovani e il Sud, a volte un rapporto complicato. In che modo possiamo rendere attrattivo il nostro Meridione?
Non parlerei di un rapporto complicato. Purtroppo a volte i giovani non vengono messi a conoscenza delle opportunità che esistono anche qui. Sicuramente, se avessimo dei percorsi formativi pubblici sulle attività citate, abbinate a scuole di formazione settoriali, unitamente a un’informazione altamente professionale e stimolante, potremmo fortemente rallentare il costante esodo verso il Nord e l’estero.
Se devo individuare una positività nell’ambito di questa pandemia, sicuramente lo smart working ha consentito a molti dei nostri concittadini, che ormai vivevano in altre aree geografiche, di tornare a casa e riscoprire valori differenti da quelli diffusi nelle aree più industriali del Paese.
Va anche sottolineato che al Sud il costo della vita è più basso e si beneficia di un clima migliore. Tutto ciò va sicuramente a vantaggio della qualità della vita.
Ringraziamo il Cav. Lav. Maldarizzi per il tempo che ci ha dedicato e per rappresentare con le sue aziende un modello imprenditoriale di riferimento nel Mezzogiorno d’Italia.
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