Nel processo di deciso cambiamento che sta attraversando il mercato dell’Automotive, si sente sempre più parlare di Mobility as a Service (MaaS).
Il tema è all’attenzione ai massimi livelli, a partire dal nostro Governo che ha appena chiuso una gara dove si chiedeva ai capoluoghi delle città metropolitane italiane di entrare a far parte dei primi tre progetti pilota di Mobility as a Service for Italy. Il MaaS, infatti, rientra nell’investimento 1.4.6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’iniziativa governativa mira a promuovere la condivisione dei dati, la riutilizzabilità e l’interoperabilità dei sistemi di trasporto a partire dalle grandi città metropolitane ma in seguito saranno selezionati e implementati altri sette progetti in aree follower, che saranno supportati progettualmente dalle tre città leader e anche tramite co-finanziamento delle aree pilota.
Come noto, si tratta di comprendere in un’unica piattaforma digitale l’offerta di mezzi di mobilità, sia pubblici che privati, utili per coprire ogni esigenza di spostamento. Le implicazioni sono diverse. Basti pensare ai termini degli accordi di partnership che legano le società fornitrici dei servizi di mobilità.
Ma quello che qui ci preme evidenziare è se un progetto MaaS sia possibile relegarlo ai soli contenuti tecnologici o se, al contrario, sussistono aspetti prioritari di natura prettamente di pianificazione di marketing.
È chiaro che nessuno vuole nascondere come il MaaS rientri pienamente nel processo di digital trasformation che da qualche anno sta interessando e modificando il mercato Automotive.
Così come la scelta di usufruire, previa prenotazione e pagamento web, di veicoli motorizzati o meno, comporti la localizzazione del mezzo attraverso sistemi GPS di tracciamento, oggi sempre più sofisticati, fino ad arrivare a circoscrivere le aree di movimento entro determinati perimetri di interesse.
Insomma, informatica, telecomunicazione, elettronica, sono tutte soluzioni tecniche e metodologiche che svolgono un ruolo centrale nella messa a punto di un sistema MaaS.
MaaS, oltre la tecnologia anche il marketing
Qui vogliamo attirare l’attenzione su aspetti altrettanto rilevanti ma che sembrano ottenere al momento un interesse secondario, in quanto afferenti al marketing.
Una constatazione, per certi versi sorprendente, se pensiamo che il MaaS riporta l’Automotive a un’originaria accezione del marketing, inteso come il processo sociale volto a soddisfare un bisogno, in questo caso direi primario, come quello di muoversi sempre e ovunque.
In effetti, se ci si sposta dall’offerta di un veicolo alla più ampia offerta di mobilità, il piano di marketing non si limiterà più al lancio del prodotto e alla sua comunicazione e distribuzione, ma dovrà necessariamente interessarsi di altro ancora.
Per capire in che modo orientare la nuova pianificazione di marketing, risulta utile analizzare quello che ad oggi rappresenta probabilmente il miglior prodotto europeo di Maas. Mi riferisco all’APP Jelbi attiva per la città di Berlino.
Questa applicazione mette insieme ventidue diverse aziende, ciascuna con la propria offerta, così da coprire ogni esigenza di mobilità sulla metropoli tedesca. Inputando un determinato percorso, con data e fascia oraria, l’utente potrà ottenere, ancora prima di registrarsi, più alternative per raggiungere la destinazione desiderata. La scelta sarà operata anche in funzione di fattori, espressione di altrettanti valori, quali:
- costo – convenienza economica
- tempi – efficienza
- comfort – piacevolezza
- eco sostenibilità – responsabilità ambientale
Una volta registrato con le proprie generalità, il cliente pagherà con carta un importo in funzione dell’opzione preferita.
Risulta evidente che il MaaS diventa una formidabile fonte, utile ad alimentare i sistemi di business intelligence, pronti per le attività di analisi e profilazione.
In teoria, le società coinvolte nella determinazione dell’offerta, potranno creare cluster sulla base dei comportamenti di acquisto, venendo a conoscenza dei mezzi preferiti su determinate tratte, la percorrenza media, la frequenza di acquisto, il budget impegnato, i comportamenti più o meno virtuosi dei Drivers. Tutte informazioni di grande valore e che potranno guidare le aziende, protagoniste della nuova mobilità, nell’individuare il vantaggio competitivo e precisare le attività conseguenti al fine di raggiungerlo.
Crediamo ce ne sia abbastanza per avviare un approfondimento, sicuri che la crescente consapevolezza sul potenziale strategico del MaaS, conduca gli stakeholders a non trascurare nessun aspetto relativo alla gestione di dati così rilevanti, di natura legale, economica, informatica e di marketing strategico.
È un enorme cambiamento culturale peraltro oggi osteggiato dai timori per il Covid
Ottimo Rodolfo!!